Riscopriamo la Confessione
“Consolare” significa sostanzialmente “stare
con uno che è solo”. Tristezza e dolori nascono
dall’essere soli e abbandonati, senza una presenza che ti riscaldi,
una mano che ti accarezzi, una parola che
spezzi il silenzio e asciughi le lacrime. Non per
nulla si dice “desolato”
uno che è “totalmente
solo”.
Per il penitente,
il perdono sacramentale rappresenta una vera
“Pentecoste per l'anima”, illuminata dalla luce divina del Consolatore, purificata nel sangue dell'Agnello immolato e adornata di ogni
dono di grazia.
Per il
sacerdote, in quanto
unito a Cristo, termine
vivo di ogni accusa
dell'uomo peccatore,
apprende ogni volta di
più il pensiero stesso di
Cristo, nel correggere,
valutare, guarire e,
mentre assolve, sente
ravvivarsi nel cuore il sigillo sacramentale e la
personale immedesimazione con Cristo
Buon Pastore: l'agnello
di Dio, che toglie il peccato del mondo, il guaritore del disamore!